Un’area industriale nata nel 1901. In un sito che aveva due enormi punti di forza, disponibilità di energia elettrica derivata dai fiumi Nera e Velino e calcare estratto dal monte S. Angelo. Con la produzione di carburo di calcio e cianamide terminata nel 1973, i 105.450 mq di cui 34.500 coperti sono arrivati a noi come uno dei più grandi siti di archeologia industriale dell’Italia centrale.
L’area si trova all’inizio di una vallata, la Valnerina, luogo dall’alto valore paesaggistico e ambientale. A solo un chilometro di distanza c’è la Cascata delle Marmore, la più alta d’Europa, con la capacità di attrarre 500.000 visitatori l’anno.
Per avere una visione di quello che può diventare questo luogo, occorre analizzarne le potenzialità, allo stesso modo di chi analizzò i punti di forza che portarono poi all’insediamento industriale.
E’ altrettanto importante avere un atteggiamento “laico” nello scegliere le priorità rispetto alla conservazione dei manufatti, capire quali di essi hanno reale valore storico e di testimonianza.
I dati fondamentali sono: il contesto ambientale di pregio, la presenza di acqua in abbondanza, edifici monumentali e un forte attrattore turistico come la Cascata.
Da quanto detto discendono le principali scelte progettuali, che ruotano attorno ad un’idea forte, la trasformazione degli edifici legata alla presenza dell’acqua e al suo utilizzo nelle diverse declinazioni. In sintesi le principali scelte riguardano: una parziale rinaturalizzazione del sito in corrispondenza delle sponde del fiume attraverso le demolizioni degli edifici in acciaio più recenti; il grande capannone di deposito oltre la strada destinato ad ospitare piscine di vario tipo con accesso anche giornaliero per i visitatori della Cascata delle Marmore e della Valnerina; creazione di un hub degli sport legati all’acqua e alla natura negli spazi non demoliti sulla sponda del fiume; la zona degli ex forni trasformata in polo ricettivo, con percorso “termale” al chiuso e all’aperto nel parco in corrispondenza del fiume; la ex centrale Velino-Pennarossa e gli edifici adiacenti trasformati in centri dedicati al benessere e alla cura del corpo legata all’acqua.
con Riccardo Spinsanti
foto di Pier Claudio Duranti